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Girolamo Giuseppe Voltolina

Mejo Girolamo Giuseppe di famiglia originaria della Valtellina, e perciò soprannominato Voltolina, nacque a Salò l’11 gennaio 1536. Dei suoi studi scolastici ci è noto soltanto che ebbe come maestro delle lettere greche Matteo Del Bue che insegnava a Verona. Il 20 maggio 1564, con altri diciotto giovani fondò a Salò l’Accademia degli Unanimi di cui fu primo rettore e preside. In quel periodo diede alla luce i tre libri del De hortorum coltura dedicati a Gioacchino Scaino, due poemetti latini, il Miseto e l’Iside, stampati a Brescia coi tipi del Sabbio nel 1574, e infine l’Ercole benacense nel 1575.
Elegante poeta latino di stile ovidiano viene considerato dal Brunati migliore del francese Rapin che poetò sullo stesso argometo: “La semplicità delle immagini e de’ concetti, le grazie dello stile, la purissima loro latinità innamora il lettore, sebbene il verso vi riesca talvolta languido e dilavato”.
Il 28 agosto 1580 con il beneplacido del “Visitatore apostolico” S. Carlo Borromeo, il Voltolina eresse a Salò un Collegio del Monte di Pietà Spirituale per l’istruzione dei giovani. Pare che nel 1587 smarrisse il lume della ragione a causa di una passione amorosa per Isabella Socia il cui nome ricorre continuamente nel De hortorum coltura e in altre composizioni. Di lui non si hanno più notizie dopo i cinquant’anni e neppure circa il luogo e la data della sua morte.

Girolamo Giuseppe Voltolina, La coltivazione degli orti, recata in versi italiani da Gaetano Gargnani, per Bartolomeo Righetti, Salò 1813; include dello stesso autore anche Miseto, Iside e L’Ercole benacense. In fine due discorsi pronunciati da Giovanni Battista Decristoforis in occasione dell’apertura del Ginnasio salodiano e della prima distribuzione dei premi.

Elaborazione di Severino Bertini
19-06-2015