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Federico Odorici

Nato a Brescia il 27 agosto 1807 nella casa di corso Palestro 14, venne educato nel collegio Peroni sotto la guida dell’abate Giuseppe Taverna. Nel 1824 si trasferì a Milano dove completò, nel 1827, il corso di belle lettere e si appassionò alla pittura presso l’Accademia Brera. Nel 1831 sposò la contessa Clementina Tarsis di Novara e successivamente di trasferì nella villa di Trobiolo di Volciano dove si dedicò agli studi di storia locale. Nel 1846 divenne socio dell’Ateneo di Brescia e poco dopo si assunse il compito di ordinare le pergamene della biblioteca Queriniana. Questo lavoro nel 1852 fruttò alla Queriniana una collezione di 8 volumi di documenti intitolata Codice diplomatico bresciano dall’VIII secolo al cadere del XIII. Nello stesso anno assicurava alla biblioteca il Liber Poteris e gli statuti di Brescia. Nel 1853 uscì il primo volume delle Storie bresciane, lavoro completato nel 1865 con l’undicesimo volume. Se da un lato la sua opera principale ebbe molto successo, dall’altro non risultò immune da numerose critiche che addolorarono l’autore. Particolarmente duri furono gli interventi sulla “Sferza”, allora diretta dalla spia austriaca Luigi Mazzoldi. Piovvero critiche anche dall’abate Giuseppe Brunati e dall’abate Mattia Cantoni di Salò. Più equilibrato, invece, fu il giudizio di Francesco Bettoni Cazzago che giudicò l’opera non perfetta, ma ricca di “pregi indiscutibili”.
Nel 1854 perse la moglie che gli aveva dato due figli e sette figlie. Nel 1860, dopo la parentesi austriaca, partecipò più direttamente alla vita pubblica entrando in Consiglio comunale e accettando l’elezione al Parlamento nel Collegio di Salò. Negli stessi anni si risposò con la nobile Annetta Saini di Asola. Non trovandosi a proprio agio come uomo politico accettò nel 1862 la nomina a direttore della Reale Biblioteca Palatina di Parma. Mai dimentico della terra di origine si oppose nel 1869 alla messa all’asta del castello di Sirmione, riuscendo a sventare il pericolo. Nel 1875 da Parma si trasferì a Milano con l’incarico di prefetto della Biblioteca di Brera.
Logorato dalle fatiche e dalle malattie si ritirò a Trobiolo nell’agosto 1884 dove si spense il 12 settembre successivo. Il suo corpo riposa nel cimitero di Volciano dove un’epigrafe lo ricorda come “storico insigne della sua Brescia”.

Federico Odorici, Memorie del Castello e della Chiesa di San Felice, Brescia, Tipografia di F. Apollonio, 1858.

Federico Odorici, La battaglia di Rudiano detta di malamorte (a. 1191), in “Archivio Storico Italiano”, 3, 2, 1856, pp. 3-28.

Federico Odorici, Memorie volcianesi e della pieve antica di S. Pietro in Liano dal XII al secolo XVI, Salò, Tipografia Eredi Capra, 1856.

Elaborazione di Severino Bertini
19-06-2015